giovedì 23 marzo 2023

E' una tortura!

Molte volte ho osservato il marmo
che hanno scolpito per me-
un vascello con una vela ammainata
alla fonda in un porto.
In verità ciò non rappresenta la mia destinazione,
ma la mia vita.
Perchè mi fu offerto l'amore e io
fuggii i suoi disinganni;
il dolore bussò alla mia porta, ma ebbi paura;
mi chiamò l'ambizione, ma le opportunità mi hanno
terrorizzato.
Eppure continuavo a desiderare
di dare un significato alla mia vita.
E ora io so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino
dovunque conducano il vascello.
Dare un significato alla propria vita
può finire in follia,
ma la vita senza significato è la tortura
del senza requie e vago desiderio-
essa è una vascello che smania per il mare
e ne ha paura.

lunedì 20 febbraio 2023

MOO 2023

Ci sono gare per le quali non si dorme la sera prima e la sera dopo, ognuno ha le sue, io ad esempio ho il MOO. Solitamente la sera prima sono un po’ teso, non tanto per la prestazione ma perché è una gara che coinvolge anche il compagno di squadra e poi c’è l'aspettativa da parte degli avversari che ti riconoscono come outsider. La notte successiva invece mi trovo a ripensare ad errori, dettagli, scelte che avrei potuto fare in maniera diversa.

Il ritrovo dell’edizione del ’23 del MOO è a sud della fermata Romolo della Metro, in un accogliente e avveniristico edificio gestito da Amiacque. Ai nastri di partenza un numero impressionante di squadre (54), tantissimi amici orientisti, i soliti noti che non mancano mai a queste gare pazzerelle, inoltre qest'anno vedo alcuni inaspettati besanesi. Al gruppone si aggiunge la mia collega Ilaria, in compagnia di Giuseppe e di altri due suoi amici a formare i Tutto Arrosto. Io, come nelle ultime edizioni, corro con Eu. I preparativi tra noi sono stati pochissimi, da coppia collaudata abbiamo dato un po’ per scontato tutto e ci siamo presentati al via senza troppi briefing.

Remo, l’organizzatore dell’evento, come al solito illustra a cosa andremo incontro con dovizia di particolari, specie quando parla della mappa 3 SCALO FARINI che pare decisamente avventurosa. La spiegazione complessiva dura più del solito e ammetto di essermi perso alcune informazioni che si riveleranno importanti. Terminata l’ultima parola di Remo, quasi improvvisamente, ci troviamo in gara, io sono intento a decodificare la chiave d’accesso dell’app che ci fornirà le domande da rispondere, Eu parte alla ricerca della mappa e con passo sicuro mi porta verso il primo punto di controllo.


Il giro del prologo è abbastanza semplice e velocemente recuperiamo anche le mappe successive. Ci dirigiamo subito verso i binari della metro per sentire in lontananza la ripartenza di un convoglio. Siamo sulla banchina insieme alla squadra di Tasso e Ruspetta (Bugo e Chiara), stiamo definendo e disegnando il percorso migliore da seguire ma senza trovare il pennarello adatto che avevo preparato. Nel frattempo la stazione si riempie di squadre e concorrenti. All’improvviso sentiamo arrivare un treno, ma nel binario di fronte. L’insegna luminosa che indica la destinazione del treno recita ABBIATEGRASSO, esattamente dove c’è la mappa 4 STADERA, visto che la linea verde della Metro ha una biforcazione penso non sia male approfittarne e salire su quel treno. Rapido scambio di sguardi con Eu e decidiamo di lanciarci su quel treno dove troviamo, tra gli altri, i team Ruska muha (ovvero il Grilli in solitaria), Quelli del 67 (SteGal + Giovannini) e Gli Scappati di Casa (Giada + Damiano).


Avendo effettuato all’ultimo il cambio di programma non siamo pronti. Eu, che conosce la zona, parte con la mappa verso i punti di controllo. La sezione è la più originale e interessante della giornata, si devono trovare le risposte alle domande ma, allo stesso tempo, bisogna riconoscere la posizione di negozi raffigurati in vecchie foto, in punti precisi dove oggi il negozio è stato soppiantato da un appartamento fronte strada. Noi non siamo brillantissimi nella risoluzione del tutto perdendo qualche minuto di troppo ma come per il prologo rispondiamo esattamente a tutte le domande senza accumulare penalità.


L’errore lo commetteremo nel punto speciale che ci costerà 60’ aggiuntivi. Simpatica l’idea di dover cercare, a sud di ogni punto, delle tracce microscopiche di vernice viola. Peccato che una volta trovate le tracce e seguita la pista non ci accorti della biforcazione finendo fuori zona (pare che Remo abbia precisamente spiegato il tutto durante il briefing ma me lo sono bevuto). Una volta giunti al termine della traccia viola abbiamo cercato vanamente il portone da fotografare perdendo tantissimo tempo senza trovare la soluzione. Frustrante veder passare via via verso le mappe successive Quelli del 67 e a Gli Scappati di Casa.


Rinunciato al punto bonus, mentre ci stiamo ridirigendo verso la mappa 3 SCALO FARINI, un messaggio su whatsapp di Remo che ci informa di non fare i 4 punti più impervi della zona perché offlimits ed inoltre presidiati dalla vigilanza.

Risolviamo così agilmente i punti rimasti velocemente e riprendiamo treno e poi metro per giungere a nella mappa 2 CENTRALE. Qui non sono per nulla soddisfatto dell’ordine con cui abbiamo risolto i vari punti di controlli. I diversi livelli, la tanta gente presente e la particolarità delle stazioni sotterranee che si intersecano, non ci aiutano a valutare il percorso più efficiente. Inoltre Il punto di controllo 29, quello all’aperto ci mette in crisi: la domanda con relative specifiche ci complica la vita e ci disorienta, passiamo qualche minuto con Gli AGO nel pagliaio e i Bella zio ad interrogarci sulla risposta, alla fine fortunatamente scegliamo la risposta corretto. Peccato però che io canno la risposta 21 che fa riferimento alle bocchette antincendio su una colonna; a mia parziale discolpa la presenza dell’omino che stava facendo manutenzione proprio lì e impallava la visuale corretta, la realtà è che ho risposto con troppa fretta e poca attenzione.


E’ il momento di arrivare alla stazione di Lambrate. Qui incontriamo tante squadre che stanno cercando di salire su ascensori guasti (la risposta di una domanda era proprio lì). In questo punta sezione 7 LAMBRATE, non c’è una mappa ma dobbiamo seguire un video e ripercorrerne le gesta. L’idea è molto suggestiva e simpatica, la velocità del video però è frustrante per chi sta cercando di guadagnare secondi preziosi, allora decidiamo di procedere più velocemente saltando dei pezzi di video, questo ci farà perdere alcune domande e alla fine perdere più tempo.

Al termine del video prendo io la mappa 5 TANGENZIALE e lascio a Eu l’app. E’ il momento di una mappa di orienteering classica, ci troviamo sotto la tangenziale Est di Milano, in un angolo della città decisamente poco frequentato. La mappa si presta a correre un po’ e questo ci permette di superare qualche altra squadra come c’è realmente da correre e superiamo qualche squadra come i Besanemucho, Rossopiuma Felix e i Noi ci siamo, ma soprattutto, i Tutto Arrosto di Ilaria. Al termine del percorso dobbiamo scavalcare una cancellata per nulla bassa, vedo però che agilmente tutti i team non si fanno problemi.


Ora siamo lontani da ogni nuovo punto di controllo e anche da ogni Metro. Anche se la fortuna con i mezzi pubblici fino ad ora non ci ha sorriso facendoci attendere troppo, proviamo a dirigerci verso la fermata dell’autobus 54. Appena vediamo un autobus in lontananza ci lanciamo di corsa verso la fermata, sfortunatamente non si tratta del nostro autobus ma di un 39. Prendo anche il rimprovero di una signora un po’ in là con gli anni che mi ammonisce per l’ignoranza: “Ma non vedi che è arancione? L’autobus 54 è verde” Sempre detto che c’è sempre da imparare dai più esperti!


Malgrado la buona volontà ci tocca farci di corsa tutto il trasferimento fino a Largo Murani alla ricerca del disco dei Pink Floyd da selfare. Sono abbastanza provato dallo sforzo ma Eu mi tira il collo anche per portarci verso la mappa 6 ARGONNE dove, nostro malgrado, commettiamo il secondo errore contando male le prese per arrampicata presenti sul complesso attrezzo ginnico del parchetto. In realtà calcolo erroneamente anche il numero di facce di un dodecaedro (i monoliti che formano l'attrezzo ginnico) pensando fossero 10 e non 12.

Questa mappa ci porta fino a Piazzale Susa e poi Dateo, ma soprattutto ci sono due punti da risolvere stando sul treno nella tratta Porta Vittoria - Forlanini. Correndo in banchina vediamo un treno che sta per partire (il primo mezzo preso al volo della giornata) peccato si diriga in direzione opposta e ci porta in Porta Venezia. Una volta preso il treno giusto non riusciamo a leggere le risposte corrette anche perché ci troviamo sul binario più lontano rispetto agli edifici. Decidiamo quindi di riprendere il treno in direzione opposta e con maggior cognizione di cosa stiamo cercando. La scelta si rivela vincente perché rispondiamo correttamente alle due domande, anche se la seconda la tiriamo ad indovinare aggiungendo una lettera alla parola che eravamo riusciti a leggere visto il suggerimento che specificava 7 lettere. A conti fatti però non sappiamo se abbiamo impiegato meno dei 40 minuti che ci sarebbero stati abbonati grazie a queste due risposte.


A questo punto non è nemmeno tanto presto, ci mancano solo 2 punti speciali, ma solo dislocati in posizioni scomode della città. Il primo selfie da fare è di fronte al negozio Louis Vuitton in San Babila. Le zucche sono state rimosse e quindi ci accontentiamo di beccare la scritta facendo la foto da lontanissimo. Ora però ci tocca arrivare fino allo scomodissimo mosaico al Parco Ravizza. 


Partiamo a piedi verso Piazza Fontana sperando di intercettare il 15 o addirittura il 3. Smanetto un po' con l'app dei mezzi pubblici ma mi dice che dirigendomi a piedi o aspettando i mezzi ci avremmo impiegato lo stesso tempo. Decidiamo di correre. Ad un certo punto intercettiamo un tram, anche se non siamo ad una fermata chiedo al conducente di aspettarci alla prima fermata. Facciamo una corsa tremenda di circa 400 metri per prenderlo, l'autista effettivamente ha tardato a partire malgrado il verde per attenderci, una volta sul tram però mi accorgo che non è il 15 e nemmeno il 24 che in qualche modo mi sarei fatto andare bene comunque ma si tratta del 16 che a Crocetta avrebbe girato in direzione Lamarmora e non in Porta Vicentina. Scendiamo alla prima fermata dal tram e continuiamo di corsa fino a questo maledetto Viale Sebastiano Bach.

Giusto il tempo di fare l'ultimo selfie e ci vediamo partire all'altra estremità del parco la 90 che avremmo voluto prendere. Non ho più le forze di correre dietro al filobus anche se Eu accenna un'ultima sfida contro i mezzi pubblici che inesorabilmente perderemo. Ci tocca aspettare una decina di minuti alla fermata, nel frattempo ci raggiungeranno gli SpaceX di Anna Sedran, i xente MOOlesta e ancora Quelli del 67. Ci tocca lo sprint finale per arrivare al ritrovo.

Finalmente la gara è conclusa, non sono riuscito a far partire l'orologio per tempo e quindi non so quanti km abbiamo percorso a piedi ma immagino una ventina. La classifica non sarà clemente, infatti oltre ai 2 errori e al punto speciale errato si aggiungono due errori di battitura. La classifica ci relega al 16° posto, mio peggior risultato di sempre ad un MOO, poco importa, ho passato una bella giornata e ora chissà per quanto tempo andrò avanti a ripensare all'ordine corretto migliore per rifare tutto e a gli errori che l'anno prossimo non vorrò più rifare!

giovedì 2 febbraio 2023

Una partita memorabile

Quando un mio amico mi ha chiesto di pensare ad una partita memorabile fatta almeno un anno fa ammetto di essermi trovato in grande difficoltà.

Una partita memorabile?

Ma come è possibile trovarne solo una? A me vengono in mente centomila partite con centomila persone diverse! Come le sfide e la campagna a quel giocaccio di Charterstone con Peppe74, Antonio, Quarabas, eurek e pete100, ma anche la sfida a T.I.M.E. Stories, ambientato in quel tetro manicomio, partita fatta con a_silvia e iaanus. Le infinite partite ad Avalon con tantissimi amici: quelli che ci mettono un'ora a scegliere la squadra da mandare in missione, come Cyrano007 e Tania-94 o la partita col ragazzo che voleva farmi vedere l'apertura kenparker, senza sapere chi fossi io... tra l'altro sbagliandola. O la sfida alla GobCon, alle 5 del mattino, con Pupina, i giullari, Renberche e Mugnaio cercando di spiegare le regole ad un pubblico troppo stanco per capirle. Ricordo anche quella partita a The Thing con Sava73 che mi ha dato le chiavi dell'elicottero per portarli in salvo, senza aver capito che il traditore ero io... li ho lasciati tutti a terra a morire. Ricordo le sfide a The King's Dilemma con fireontheboard, pete100 e Rosco83, gioco imbarazzante ma divertimento al top. Le partite a Mega Civilization che non durano mai meno di 12 ore: quelle in Casa dei Giochi con Gionata, ma anche quella a casa di Vittek con gavhriel, cattivik66 e Klauz63 o quella a Bergamo sempre con Kluaz63 più Danilo, Thomas, Kikki e Ale. Le lunghe sfide ai 18xx: la lunghissima partita con ErikVonJackal a 1830 o la sfida a 18CZ a casa di Matteo Fiorino. Tutte le partite a Western Legends, quelle con Enzo valdenar e Flamini ma soprattutto quella con Zeussino e la colonna sonora di Morricone. Tokyo Metro con il plexiglas o Tokyo Market con la maglietta nuova di Tsukiji, il mercato del pesce di Tokyo. La prima partita a Messina 1347 con Lorenzo Selvalabelva o la sfida a 1844 con Gionata e la sua edizione gigante. La partita a coppie a The King is Dead con Crazybanker, Ivano Niviuk e Gionata (che i primi due mi rinfacciano ancora) o giocare a Bus con Gabriele, gioco che ha da subito adorato (ironia). Maiali al galoppo con i giullari o lo stesso gioco con i miei colleghi o ancora con i miei figli e l'hous-rule inserita. Barrage sempre con Gabriele che alla prima mossa ti informa che avrei già perso :(   O ad Indonesia con Rosco 83 ammirando il tabellone ingiocabile, ma anche la partita con ErikVonJackal che ha vinto con l'aiuto di Gionata dopo che a metà partita avevo dichiarato di aver già vinto io, in quel caso si sono coalizzati pur di farmi perdere e Gionata ha festeggiato, arrivando ultimo, come manco avesse vinto i mondiali. La prima sfida a Kryptos con la giullaressa incredula quando le ho azzeccato la carta. La sfida assurda a Dead of Winter con i giullari, Aibi e gavhriel dove ci capitavano cose troppo grottesche più che horror. O Era of Tribes con Peppe74, Rosco83 e pete100, gioco che vorrei rigiocare perché una spiegazione così complessa meriterebbe almeno una seconda sfida. La sfida a Antiquity con il povero Max manadraimer, paziente e disponibilissimo a spiegarmelo anche se non ho mai avuto il coraggio di confessargli che il gioco non mi è proprio piaciuto. La sfida con troppo down time a TGZ giocata con Tania-94 e Peppe74 o quella a Noria con Alessio Lana, i Lacerda con Faso. La sfida a On Mars con klauz63 o la partita a TTA giocata con Luiginico, Mascotteam e Alizarin. Le primissime partite a 1830 con PLab. Le due partite a Secret Weapons of the Thrid Reich con l'autore Calvinus o le infinite sfide al sempre diverso Ken Parker di e con Danilo Sabia, gioco non ancora pubblicato che ho già provato in svariate declinazioni. The Belgian Beer Race giocato con pepporec e due ragazzi nuovi molto coinvolti dall'ambientazione del gioco. La battaglia a Marvel Champions con crazybanker, giuse63 e Anto e quelle con mio figlio Pietro. Ancora con giuse63, Anto e Klaudette al cooperativo Turno di Guardia. Throw Throw Burrito con Narvela e Inzivro, incredibile possa esistere un gioco così... Le tante partite di fila a casa di Narvela. La notte passata a giocare a Bang con Gabriele, Blackindye i suoi amici o Dixit con una bambina che dopo aver ascoltato la mie definizioni banali, per descrivere le sue carte, usava citazioni troppo erudite per me. Le partite a Pandemic Legacy sempre con Peppe74 e pete100 ed inizialmente anche con Claudia. Lisboa giocato con Agaroth e Inzivro allo stesso tavolo e che per una volta concordi nel giudicare un gioco. O la partita sempre a Lisboa con la mia amica Manu, per la prima volta in associazione, disposta a giocare ad un gioco così pesante, dichiara che le sia piaciuto molto, ma non la si è più vista! La mitica partita online a Adv. Civilization durata mesi con contrattazioni notturne, fatta con MichyLo, Agzaroh, Aibi, Traico, Renberche e Romendil. Secret Hitler giocato con gli Splotter che si accusavano a vicenda, un tavolo incredibile al quale c'erano anche Sava73, Agzaroth, Peppe74 e Tania-94. Le partite a Gloomhaven con pete100 che riusciva sempre a interpretare la regola a nostro favore. Space Alert con Uttermarcus, Happy City con Metintheweb che quando riesce a far giocare qualcuno a quel gioco gli si illuminano gli occhi. Un qualsiasi gioco brutto brutto giocato con Vance, o anche i giochi belli che tanto lui li considera quasi tutti brutti. Il torneo di Crokinole con pepita e paperoga, io ero in coppia con npole67. La sfida a Battlestar Galactica con Sava73 e Agzaroth. Fantascatti con pepita e Cherecche, Republic of Rome con Fabruz e Galadang (dove volavano pugnali come se non ci fosse un domani) o la partita sempre a RoR con Agzaroth, Peppe74 e gixx. Brass: Birmingham con mariuzza su teams o Sidereal Confluence giocato rigorosamente in piedi con luiginico. I Pax con klauz63 o Bios Origins con ajarok e Gionata, i giochi introvabili e di nicchia con Alessandro_, la prima partita a Terra Mystica con il vero ken (somerent) o la finale a Wendake con Gionata e Tania-94 con Sabia incredulo di quanto mi attaccasse senza senso Gionata. Un qualunque astratto giocato contro Gionata, tanto poi vince lui perché modifica il regolamento su wikipedia. Le sfide ad Hanabi da Claudia con Anto e Gaia. La partita con Aibi, rosco83 e Tex Willer a Mythotopia a Essen, dove, dopo la spiegazione di eurek ci siamo tutti accaniti contro il polacco (che si era seduto al tavolo rubando il posto ad un nostro amico). La partita con la copia deluxe di Age of Steam a casa del Signor_Darcy a Porlezza con MichyLo e Luca. Le sfide a ciclo continuo di TTA giocate sempre con Luca, MichyLo e Cola. La sfida a Iki con Aibi al termine della quale abbiamo chiesto all'autore se ci poteva fare una foto, senza di lui, senza sapere che fosse l'autore del gioco. Poi abbiamo rimediato con la foto qui sopra e tutti insieme ;). La sfida a Zack & Pack con mi a madre, l'unica volta che mi ricordo abbia vinto ad un gioco. O le partita a Namiji e Tokaido con i miei figli, Patchwork, Jaipur e Targi sul divano con mia moglie. E mi fermo qui se no diventa un libro... 

Trovo che ogni partita sia, a modo suo, memorabile. Raramente ricordo chi abbia vinto, se non quando l'esito è accompagnato da sfottò eterni ricordati negli anni come una lieta tortura. Mi ricordo molto bene invece di quanto mi sia divertito in queste sfide e ringrazio ancora per il tempo di qualità passato con insieme a belle persone. Sì, anche quando mi è toccato giocare a giocacci come The Producer che ora ho quansi nostalgia di averlo dato via!

mercoledì 9 marzo 2022

The Gallerist


Uno dei miei preferiti giochi di Vital Lacerda, che racchiude le sue contraddizioni, è The Gallerist. Il gioco infatti ha mille incastri ed eccezioni nelle 8 azione disponibili che in realtà hanno una coerente relazione tematica.

Parliamo di un gioco dalla componentistica curata, che predilige il legno e le plance solide a plastica e materiali scadenti. La scatola stessa del gioco, oltre ad essere particolarmente grande, è ben ideata per accogliere i componenti tra i quali spiccando i cavalletti per le esposizioni e le tessere-opere che riproducono reali lavori di artisti tra cui lo stesso Lacerda, il grafico Ian O'Toole (nella promo) e altre persone che hanno inviato le proprie creazioni all'autore. 

Il gioco offre alternative strategiche e meccaniche ben amalgamate, si tratta di un piazzamento lavoratori e trovo interessante la soluzione, ripresa anche in Lisbona, dell'azione bonus al giocatore scalzato dalla propria posizione. Questo elemento aumenta interazione, sviluppi strategici e tattici e riducendo riduce i potenziali tempi morti tra un turno e l'altro.

Malgrado i luoghi comuni sull'autore l'ambientazione si senta e i materiali contribuiscono a portarci nelle varie gallerie d'arte. The Gallerist trovo sia tra i meno complessi giochi di Lacerda anche se le prime partite risulteranno di assestamento. 
Come si evince il gioco mi ha conquistato malgrado il prezzo importante. Gioco che non andrei a presentare a giocatori occasionali ma solo a chi non si spaventa di spiegazioni corpose.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità *
Grafica ****
Materiali *****
Divertimento ***
Strategia *****

martedì 1 marzo 2022

Tokyo Tsukiji Market


Secondo splendido gioco di Jordan Draper che provo. Questo autore è realmente geniale e incredibile. Come con Tokyo Metro riesce a sfornare un interessantissimo titolo molto curato anche nei materiali rinchiusi in una scatoletta delle dimensione di una scatola porta cellulare.

Ci troviamo al mercato del pesce di Tokyo dove differenti pescherecci, con differenti licenze, portano e scaricano il pesce raccolto in mare. Intorno a questi banchetti si svolgeranno contrattazioni serrate con sardine vendute al prezzo di salmoni e calamari al prezzo dei tonni. Ogni venditore avrà l'opportunità infatti di mettere in vendita il proprio pesce al prezzo che ritiene opportuno col rischio però di farlo marcire, se il prezzo venisse considerato troppo alto, oppure di svenderlo sottoprezzo se offerto a pochi yen.

E' evidente che il gioco strizza l'occhio a Container ma lo rivisita in maniera interessante, forse addirittura migliorandone alcune dinamiche. I materiale sono compatti (forse fin troppo piccoli) ma gradevoli e funzionali. Il gioco ha una grandissima longevità dettata dalle innumerevoli aree di mercato e dalle differenti tipologie di pesci che ogni partita vedranno alternarsi. Esiste già anche un'espansione che aumenta tipi di pesci...

Il gioco dovrà essere obbligatoriamente rigiocato anche per comprendere l'esistenza, o meno, di una microscopica dinamica distorta da analizzare: ovvero quanto sia vantaggioso giocare dopo a chi ha la licenza del pesce migliore?

Un gioco non per tutti, non semplice e nemmeno immediato ma che sicuramente verrà apprezzato da molti giocatori Euro. Strapromosso.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità **
Grafica **
Materiali ****
Divertimento ***
Strategia *****

venerdì 11 febbraio 2022

Mandala Stones


Gioco astratto e molto strategico da 2 a 4 giocatori. Il gioco a mio avviso risulta giocabile in 4 senza troppe pretese ma estremamente interessante e profondo in 2 giocatori regalando il suo meglio.

Il setup prevedere di posizionare casualmente le pietre dei 4 colori sul tabellone in pile di quattro. Quindi piazzare i quattro pilastri 'artista' nelle posizioni iniziali. Al proprio turno un giocatore potrà raccogliere pietre o fare punti.

Per raccogliere pietre dovrà spostare un artista in una nuova posizione e prendere tutte le pietre adiacenti che abbiano lo stesso simbolo dell'artista (esistono due simboli differenti) e non siano adiacenti ad altri artisti. Le pietre andranno posizionate sulla plancia personale del giocatore.

Per fare punti bisognerà rimuovere le pietre dalla propria plancia e, a seconda di vari parametri, si riceveranno dei punti. Al termine della partita verranno rivelate anche delle carte obiettivo segrete che forniscono ulteriori punti. Che alla fine avrà più punti vincerà la partita. 

Il gioco ha una bella componentistica colorata. Risulta estremamente strategico e interessante in 2 giocatori. Gradevole e veloce.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità ****
Grafica **
Materiali ****
Divertimento **
Strategia ****

giovedì 10 febbraio 2022

Shifting Stones


Gioco semplice e veloce di carte che richiede tattica a discapito della strategia. L'ambientazione è quasi fastidiosa tanto è appiccicata sopra, siamo infatti in possesso di tessere mistiche (carte da risolvere) muovendo una griglie di rovine rocciose (tessere colorate).

Al proprio turno ogni giocatore dovrà riorganizzare le tessere per farle corrispondere alle carte che ha in mano sacrificando altre carte per fare le azioni di movimento (spostare o ruotare le tessere). Il gioco risulta semplice e immediato anche se potrebbe diventare lento con pensatori fini oltre che un tantino casuale. Lo trovo ingiocabile con più giocatori anche se sulla scatola indica 'fino a 5 giocatori'. 

Ogni carte risolta consegnerà punti a seconda della sua difficoltà. Al raggiungimento di un predefinito punteggio la partita terminerà e chi avrà ottenuto più Shifting Stones sarà il vincitore.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità *****
Grafica *
Materiali *
Divertimento *
Strategia *

mercoledì 9 febbraio 2022

7 Wonders: Architects


Eccoci con un nuovo 7 Wonders dopo il grande successo del primo bissato poi dalla versione Duel.

In Architects riportiamo il numero massimo di giocatori a 7, come nell'originale, ma al tempo stesso perdiamo la caratteristica di giocare in simultanea che permetteva al gioco di non aver tempi morti, altrimenti insopportabili, quando giocato in tanti giocatori.

Il legame con i precedenti giochi di Antoine Bause (autore dei 7 Wonders e di tanti altri giochi di successo) è legato principalmente alla grafica e ai colori delle varie carte con la guerra (rossa), scienza (verde), punti (azzurre), giallo (denaro), marroni (risorse). Il target si è abbassato e il gioco risulta facilmente intavolabile e semplice da spiegare e padroneggiare.

Le 7 civiltà antiche interpretabili hanno poteri lievemente differenti ma risultano ben equilibrate anche perché il gioco ha un'importante incidenza dell'alea. Molto carina la componentistica che porta a costruire le varie meraviglie e i materiali di gioco. Il gioco però non spicca per coinvolgimento e originalità. 

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità ****
Grafica *
Materiali ***
Divertimento ***
Strategia *

martedì 8 febbraio 2022

Anno 1800


Rimandato! Ma sicuramente da riprovare.

Con colpevole ritardo provo questa nuova opera del grandissimo Martin Wallace. I ricordi dei suoi primissimi giochi fanno sempre crescere la mia aspettativa malgrado i tanti giochi mediocri pubblicati nell'ultimo decennio. Anno 1800 immaginavo fosse un ritorno agli antichi fasti di Brass e Age of Steam mentre, oggettivamente, siamo molti gradini sotto.

Il gioco, mi dicono, riprendere in maniera fedele un popolare videogioco nel quale ci troviamo a migliorare la nostra isola natale costruendo e sviluppando risorse e tecnologie.

Il gioco offre una particolare interazione indiretta dove raramente si interferisce/infastidisce l'operato degli altri giocatori ma, al contrario, quasi si coopera nello sviluppo globale. Di estrema importanza saper sfruttare l'opportunità di commercio con il Nuovo Mondo che moli e navi mercantili offrono.

L'obiettivo del gioco è quello di soddisfare le esigenze della popolazione che passeranno rapidamente da richiedere beni di primaria necessità a pretendere beni di lusso e valore. La parte strategica è rilevante perché non sarà semplice valutare quando è opportuno produrre "cubetti" e quando interrompersi per andare verso la conclusione del gioco. 

Una sola partita non è sufficiente per comprendere il gioco e apprezzarlo appieno anche se la prima impressione rimane di un grande solitarione ricco di dettagli ma con un motore ad incastri non così coinvolgente.

Rimandato! Ma sicuramente da riprovare.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità **
Grafica *
Materiali *
Divertimento **
Strategia ****

lunedì 7 febbraio 2022

Golem


Gioco perfetto, senza sbavature, tutto gira, tutto torna ed è fluido, manca solo la scintilla, la novità, l'originalità, ed in fondo... forse non entusiasma. Troppo lineare e scontato? Ecco, forse è così. 

Nel gioco si recuperano risorse, si avanza nelle track e si sfruttano i poteri dei vari settori. Possibilità di percorrere strade differenti legate ai Golem, alla conoscenza o all'artefatto che fornisce monete ed oro. Ogni scelta con peculiarità e benefici specifici. Troppe poche azioni (12) per poter ambire a performare in tutti i settori. Già primeggiare in due discipline potrebbe portare al successo.

Gli obiettivi segreti, con il draft inziale e le biglie per la scelta delle azioni completano la vista d'insieme del gioco. I punti di debolezza sono invece l'iconografica massiccia e a volte non chiara e l'ambientazione assolutamente non sentita.

Le appariscenti biglie del gioco permettono di determinare la potenza delle azioni anche se sicuramente sono state introdotte più per l'effetto scenico. Tra l'altro sono già state avanzate critiche sul possibile broglio causato dal lancio delle biglie volutamente storto, appunti a mio avviso senza senso.

Tornando all'ambientazione per la cronaca siamo a Praga e il gioco richiama la leggenda del XVI secolo del Golem, una creatura antropomorfa che il rabbino Loew ha animato da una statua di argilla per proteggere il suo popolo. Nel gioco, i giocatori assumono il ruolo di rabbini che creano e fanno crescere queste potenti creature che verranno spostate nei quartieri di Praga sotto il controllo degli studenti che dovranno però evitare che diventi troppo potente e distrugga tutto.


Il gioco è del 2021, ha una durata contenuta ed è stato ideato da Simone Luciani, Virginio Gigli e Flaminia Brasini, gli stessi autori di Grand Austria Hotel e Lorenzo il Magnifico. In sintesi devo dire che mi è piaciuto, lungo nel setup e nella spiegazione ma poi intuitivo e lineare. Sicuramente rivolto più a giocatori assidui che ad occasionali. Promosso ma senza lode.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità **
Grafica **
Materiali **
Divertimento ****
Strategia ***

domenica 6 febbraio 2022

Moo Milano 2022


Ennesima stupenda prova del Moo Milano, la sfida organizzata da Remo Madella in giro per Milano.

L'edizione 2022 è stata particolarmente sparsa per la città, soprattutto se si desiderava inseguire anche i punti bonus: 5 presi dell'archivio storico ATM e l'ingresso più instogrammato di Milano.

Come agli ultimi Moo la mia compagna di squadra è Eugenia, il nome della squadra sempre noname, inoltre abbiamo il pettorale 7, il numero preferito da Eu.

Al via tantissimi amici cominciando da Manuel, con Leo, collega che ho convinto a provare questa pazzia, ma c'erano anche gli orientisti: Mark e Jason, Marta e Benia, Davide e Chiara, Davide e Paola, Stefano e Marco, Giorgio e Chiara, Alessandro e Massimo, Alberto e Roberto, Paolo, Piero, Emanuela, Dario, Elisa, Laura, Samuele... 

Il freddo di un mattino di febbraio accompagna la spiegazione di Remo che si sofferma su ogni singola mappa che troveremo nella busta. Guardare le facce attonite dei partecipanti non ha prezzo, specie quando viene spiegato che dovremo attraversare, con i piedi nell'acqua, il Naviglio della Martesana.

Poco dopo le 10:30 si parte con il PROLOGO in zona Famagosta. Noi siamo vittime di una falsa partenza per via dell'app che non funziona a dovere. Ci troviamo ingarbugliati tra le squadre più lente, quindi in maniera frettolosa risolviamo la mappa per precipitarci nella metro verde. Siamo i primi a scendere sui binari ma ci accorgiamo di aver lasciato indietro la lanterna 13 e la foto. Il treno è atteso in 6 minuti e mezzo, valutiamo se risalire e recuperare i punti ma optiamo per lasciarli in coda e sfruttare il tempo per pianificare la strategia di gara.

Scegliamo di andare a Conciliazione e cambiamo a Cadorna e passando sulla metro rossa. Facciamo i due selfie "aggiornando" le immagini storiche prese dall'archivio dell'ATM in zona Corso Vercelli, poi riprendiamo la metro rossa fino a Cairoli. Ci troviamo nella mappa più bella di questa edizione, qui sono state cartografate solo le pavimentazioni delle strade con PAVE', sampietrini o ciottolato, tutto il resto non è mappato. Le domande non sono complesse ma contare i paletti davanti alla chiesa e gli ovali dorati sulle vetrine si rivela a rischio errore.

Terminata la seconda mappa ci dirigiamo alla stazione di Cadorna dove prendiamo il treno R13 per Domodossola, qui recuperiamo il selfie dell'ingresso instogrammato di Viale Certosa per poi tornare in stazione e prendere il treno S4 verso BOVISA. Abbiamo nuovi problemi con l'app ma non troviamo particolari difficoltà a rispondere alle domande. La parte più divertente è cercare di compilare la "lapide" con le incisioni dei nomi delle vie. Per le scritte più alte prendo in spalla Eugenia che ad ogni tentativo mi sembra più pesante...

Torniamo in Bovisa e ci buttiamo sopra il treno S1 che va a Lodi con la speranza che fermi a Garibaldi. Fortunatamente le porte si aprono e ci lanciamo verso gli enigmi della mappa minimalista di ISOLA dove troviamo cartografati solo funghi riscaldanti e dehor.

Ascoltando i consigli di Eu evitiamo di andare a Istria con la lilla e farci il lungo trasferimento a piedi fino alla mappa Bing, ma optiamo per la metro verde fino a Lambrate per il terzo selfie ATM. Tornando verso la metro Eu si attarda un attimo di troppo per recuperare la C su una "lapide", questo la porta ad essere qualche secondo staccata da me, quanto basta per perdere il treno, sempre della metro verde, che ci avrebbe portato a Cimiano, io provo un paio di volte a tenere le porte aperte ma alla fine desisto e lascio ripartire il treno. Aspettiamo 7' il convoglio successivo che risulteranno decisivi.

A Cimiano inizia la lunga corsa che ci porta verso la mappa GORLA. Qui il mio ginocchio comincia a farsi sentire. Questa doppia mappa incrociata mi mette un po' in difficoltà come navigazione, gli enigmi però sono semplici. Finita la lunga traversata tra vie private e parchetti percorriamo la ciclabile della Martesana fino alla mappa BING, orientisticamente banale ma simpatica per via della domanda dislocata e per il già citato attraversamento del Naviglio. Io e Eu decidiamo di non toglierci scarpe e calze proseguendo con i piedi fradici. Dall'altra parte del canale fortunatamente ci sono gli Animals che mi aiutano a risalire sul muretto.

Dopo aver risposto a tutte le domande tranne a quella annullata con la parola tedesca sopra LETTERE facciamo una lunga corsa verso Rovereto dove prendiamo la metro rossa fino a Palestro, qui scendiamo per gli ultimi due selfie ATM. I trasferimenti sono lunghi e io sono esausto e con il ginocchio in fiamme malgrado ci fossimo rifocillati a dovere. Dopo la foto in via Monforte, al posto di andare verso i tram 9 e 29, come suggerito da Eu, punto al tram 15 che però è lontanissimo. Arrivati in Corso di Porta Romana sono morto e decidiamo di ripiegare sul tram 24 che sta giungendo, lo prendiamo al volo fino all'incrocio con la 90-91. Logicamente i filobus non passano e ci tocca proseguire di corsa fino all'ultima mappa, BOCCONI, una zona malservita dalle metro ma particolarmente cara a Remo visto che già due anni fa ci aveva portati fino a qui. In questa mappa facciamo l'unico errore non contando correttamente le C di un cartello.

Dopo aver incrociato diversi orientisti prendiamo il filobus full electric 91, stranamente senza avversari intorno come nota con stupore di Eu. A Romolo prendiamo per l'ultima volta la metro verde fino a Famagosta dove recuperiamo quanto non fatto all'inizio e corriamo all'arrivo. Con poco più di 6 ore di gara concludiamo la prova e ci piazziamo al terzo posto dietro a Samuele e agli Animals che ci precedono proprio dei 7' lasciati sulla metro incriminata. Alla fine siamo comunque andati oltre le aspettative con tutti i bonus conquistati, tutte le mappe raggiunte ed un solo errore.

Stanchi, divertiti e soddisfatti; questa la sintesi dell'ennesimo Moo perfettamente organizzato.

Mi accingo a segnalare come al solito le imprecisioni tecniche che ho riscontrato. Parto dall'app che spesso ci si è impicciava e ci ha fatto rimpiangere il vecchio e amato foglio di carta, in questo caso però siamo noi nostalgici e non certo una sbavatura organizzativa, anzi... L'errore più grave invece, a mio avviso, è legato al doppio cerchio sulla mappa master all'altezza di Garibaldi. Altra informazione non necessaria su quella mappa è legata al punto con la foto sul Naviglio, sembrava si trattasse di una foto aggiuntiva visto che sulle altre mappe non era stampato il punto foto. Sempre su quella mappa da segnalare la posizione non corretta della fermata Rovereto che si trova all'incrocio più a Nord.

Tra le domande, al netto della scritta tedesca sparita, le uniche ambigue erano quella dei banchi della Bocconi, un paio potevano sembrare singoli sia per dimensione che per disposizione sedie e si sarebbe potuto scrivere quanti sono i banchi degli alunni nell'aula, e la domanda sul cantante a destra di Dee Dee dove si sarebbe potuto scrivere a desta di Dee Dee Bridgewater perché il dubbio se scrivere Bridgewater o Torquinho c'è venuto.

Si tratta di annotazioni da nerd e non hanno impattato sulla splendida gara (forse quelle sulla mappa master le ho notate solo io)! Da segnalare che per la prima volta, a mia memoria, Remo non si è fatto aiutare da nessuna ragazza e si è sobbarcato non solo l'organizzazione dell'evento ma anche accoglienza squadre e gestione arrivi. Troppo?

sabato 5 febbraio 2022

The Red Cathedral


Asciutto e astratto ma non privo di fascino. Questo gioco meno noto è un piccolo gioiellino per profondità strategico e soprattutto tattica. Non spaventino i dadi presenti perché il loro utilizzo è molto interessante e originale.

L'ambientazione ci vuole a Mosca e, agli ordini dello zar Ivan il Terribile, dobbiamo costruire la cattedrale a ritmi serrati incuranti delle problematiche che le stagioni più rigide potranno causarci. Nella partita saremo alla ricerca di pietre brillanti, decorazioni sfarzose e orpelli vari per addobbare portoni, finestre e guglie della nuova chiesa.

Nell'edificazione non saremo soli ma con altri giocatori dove ognuno rappresenta una squadra edilizia che dovrà acquisire progetti per poi realizzarli dimostrando di essere la migliore nella costruzione della Cattedrale Rossa.

Le azioni a disposizione di ogni turno sono solo 3: procurarsi un progetto, inviare risorse per risolvere il progetto, spostarsi sulla plancia principale di gioco per recuperare le risorse necessarie e qui entrano in gioco i dadi e il loro utilizzo originale.


A fine partita un meccanismo a maggioranze che valuterà le sezioni costruite e le eventuali decorazioni decreterà chi riceverà il favore dello zar. Il gioco è molto accessibile per quanto riguarda le regole perché è molto facile capire i livelli del gioco, ma rimane interessante e affascinante per quanto riguarda l'aspetto esecutivo e strategico. Sicuramente piacerà a coloro che sono più interessati alla sfida offerta cercando di ottimizzare strategicamente la propria posizione in ogni partita piuttosto che la complessità delle regole.

Il gioco è della coppia spagnola Sheila Santos e Israel Cendrero che da qualche anno sta sfornando giochi interessanti come Shinkansen: Zero Kei e 1987 Channel Tunnel.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità ****
Grafica ***
Materiali ***
Divertimento ***
Strategia ****

venerdì 4 febbraio 2022

San Juan


San Juan è il tipico "fratellino" di un altro gioco in scatola. Impossibile infatti scrivere due righe su questo gioco senza citare il "fratellone" Puerto Rico.

Andreas Seyfarth, autore dei due giochi, non fa mistero dell'affinità e anzi sfrutta il grande successo del secondo per lanciare San Juan che già nel nome ci riporta all'isola caraibica. Il gioco si rivela comunque interessante e gradevole, non mancano infatti i premi raccolti. Lo stesso Andreas confessa di preferirlo in quanto più snello e semplice da gestire. Effettivamente si tratta di un gioco di carte che sfrutta la meccanica delle azioni da seguire, ripresa anche da Race for the Galaxy, e ci costruisce sopra un gioco con meno fronzoli ma comunque efficace e vario.

Prima edizione

Ogni giocatore al proprio turno sceglie l'azione/ruolo che desidera fare innescando l'evento attivabile da tutti i giocatori, chi sceglie il ruolo ottiene anche un privilegio. Le azioni si attivano pescando o giocando carte prese da un mazzo di 110 carte composto da edifici di produzione (indaco, zucchero, tabacco, caffè e l'inedito argento) e da edifici "viola" che garantiscono poteri speciali o punti vittoria extra. Le carte giocate dalla mano possono essere costruite o utilizzate come denaro per costruire altro. Le carte del mazzo oltre ad essere pescate possono essere utilizzate per rappresentare i beni prodotti dagli edifici di produzione, nel qual caso vengono lasciate a faccia in giù. Nel momento in cui passa la tessera Governatore, ovvero al termine di ogni turno completo di gioco, i giocatori non possono tenere in mano più di sette carte se non diversamente stabilito da qualche edificio speciale.

Rispetto a Puerto Rico sono state completamente rimossi i coloni/schiavi e la spedizione delle merci. Anche per questo motivo l'unico evento che determina la fine del gioco è la costruzione del dodicesimo edificio da parte di almeno un giocatore.

Seconda edizione

Il gioco a mio avviso è un perfetto equilibrio tra semplicità e profondità in quanto si riesce a giocare con padronanza già dalle prime partite, ha una durata contenuta ma al tempo stesso non è per nulla banale. Promosso anche se si sentono i suoi anni (gioco del 2004) e ci sono ormai molti giochi simili. La seconda edizione (del 2014) include le carte aggiuntive uscite con la Treasure Chest dell'alea ma non le carte evento di quell'espansione, inoltre contiene anche una nuova carta edificio inedita: "La Capanna" che garantisce una carta quando non viene venduto nulla nella fase del commerciante.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità ****
Grafica *
Materiali *
Divertimento ***
Strategia ***

giovedì 3 febbraio 2022

Airships


Il gioco che ha mandato in pensione Andreas Seyfarth? Poco elegante descriverlo così ma effettivamente l'autore di Puerto Rico non ha più pubblicato giochi inediti dopo Airships che si ispira al percorso sperimentale fatto dalle varie nazioni per costruire i primi dirigibili e infine il famoso Hindenburg.

La prima cosa che notiamo nel gioco è la presenza, anche invadente, dei dadi: 3 dadi bianchi, 3 dadi rossi e 3 dadi neri. Si tratta di dadi a sei facce ma con impressi valori differenti, i dadi bianchi hanno numeri bassi, i dadi rossi numeri intermedi e quelli neri numeri alti. Il gioco è tattico ma anche inevitabilmente soggetto alla fortuna, anche se dei gettoni bonus possono mitigarne l'incidenza. Il tutto pare esser voluto proprio per richiamare la casualità a cui ogni sperimentazione dei voli era soggetta (Seyfarth si era ispirato a questa tematica leggendo il libro: Zeppelin: La storia di un improbabile successo).

Oltre ai dadi nel gioco troviamo delle carte che rappresentano meccanici, motori, officine e altro che aiutano e determinano i dadi che dovremo lanciare per acquisire nuovi supporti o tentare dei voli. Il gioco scorre via liscio senza troppi sussulti e si conclude con la costruzione dell'Hindenburg. 

Malgrado la simpatica che provo per l'autore considero il titolo decisamente trascurabile.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità *****
Grafica *
Materiali **
Divertimento **
Strategia **

mercoledì 2 febbraio 2022

Diabolik: Colpi e Indagini

Giocare ad un gioco con l'autore restituisce sempre un sapore speciale.

Diabolik è un gioco tratto dal celebre fumetto creato dalle sorelle Giussani. Il gioco sfrutta la meccanica del movimento nascosto per ricreare inseguimenti al cardiopalma tra criminali e polizia. Il tutto suona non particolarmente originale ma comunque ben progettato, senza zone d'ombra e incredibilmente bilanciato, per quanto può esser valutato dopo un paio di partite.

Poteri specifici di ogni personaggio e azioni speciali dati dalle carte fanno da contorno a questa evoluzione dei vari Scotland Yard, Inkognito, La Furia di Dracula, Letters of Whitechapel e Captain Sonar. Il gioco si è mostrato anche più fruibile del vecchio Lupin the 3rd e più maturo e concreto degli altri giochi presi da fumetti come Corto e Zagor... in attesa di Ken Parker!!

In Diabolik due giocatori vestiranno i panni del genio del crimine e dalla compagna Eva Kant per mettere a segno due di tre "furti impossibili" che si sviluppano in tre passaggi. Gli antagonisti saranno impersonati dallo storico ispettore Ginko e dall'agente Morrigan che potranno contare sulla potenza di fuoco della Polizia.

Per vincere la partita, i poliziotti dovranno alzare al massimo il Livello di Pericolo sulla relativa track. Scoprire un indizio da parte della Polizia permette di aumentare questo indicatore, ma ci sono altri modi per riuscirci. Di contro se Eva o Diabolik completano un colpo il Livello di Pericolo si abbassa.


Il gioco si sviluppa in turni e al proprio turno un giocatore può svolgere tre azioni tra: muoversi, pescare carte, giocare carte e applicarne gli effetti, risolvere step delle missioni o passare.

Come altri giochi a movimenti nascosti trovo più divertente interpretare la parte dei criminali rispetto agli inseguitori che brancolano nel buio, anche se in Diabolik il turno delle forze dell'ordine risulta più lungo in quanto hanno la possibilità di muovere e coordinare molte più pedine. Le prime partite concedono il fianco al problema legato ai tempi morti e un po' anche alla paralisi d'analisi. 

A rendere longevo il gioco la possibilità di pescare le tre missioni di ogni partita tra un pool di diverse schede. Per gli amanti del gioco c'è comunque l'opportunità di provare le varie espansioni che stanno uscendo ed usciranno.

Parlando con l'autore abbiamo approfondito la scelta di usare come quarto personaggio l'agente Morrigan, personaggio non presente nel fumetto. In sostanza la scelta è stata quella di affiancare a Ginko una figura femminile per bilanciare la coppia criminale, negli albi nessun personaggio femminile si prestava particolarmente e quindi si è deciso di inventarne uno. Troveremo comunque altri personaggi importanti nelle storie di Diabolik in alcune missioni o nelle espansioni.

Il gioco è per 2-4 giocatori, la durata media è di 60-90 minuti e l'autore del gioco è il molto disponibile Luca Maragno. Consigliato agli amanti del fumetto anche se trovo sia un gioco per giocatori più che per amanti dei fumetti; come tutti i giochi a movimenti nascosti non è immediato calarsi nella strategia ottimale ma si acquisisce dimestichezza dopo i primi errori.

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità **
Grafica **
Materiali **
Divertimento ****
Strategia ***

martedì 1 febbraio 2022

Kanban EV


Insieme di troppi minigiochi? Regole arzigogolate e poca coerenza? Ambientazione inesistente?

Leggo infinite critiche a questo gioco, molte rivolte al suo autore, Vital Lacerda, da molti non amato né compreso. Al contrario io trovo alcuni suoi giochi spettacolari. In primo luogo per la cura dei dettagli, l'attenzione verso i materiali, la rivisitazione delle sue pubblicazioni per renderle più fruibili e, in secondo luogo, perché ci vedo coerenza e sento l'ambientazione, aspetto che al contrario i detrattori non gli riconoscono. E' altresì vero che l'abbondanza delle regole e l'iconografia non sono attraenti verso il pubblico più vasto.

Kanban EV fa parte del terzetto di giochi di Vital (insieme a Lisboa e The Gallerist) che più apprezzo e gioco volentieri. La versione EV (Veicoli Elettrici) è un aggiornamento del gioco del 2014, le variazioni nelle regole sono minime, trovo invece migliorata la leggibilità del tabellone che agevola la comprensione della struttura di gioco. Non stiamo comunque parlando di un gioco complesso come Arkwright e, una volta digerita la spiegazione, le partite scorrono lineari. 

Kanban EV

Nel gioco vestiremo i panni di operatori alle prime armi addetti alla produzione dei veicoli in uno stabilimento che segue la pianificazione "kanban" (看板), una catena di montaggio efficiente con produzione just-in-time e flusso di lavoro regolare.

I nostri compiti saranno quelli di gestire fornitori e forniture, migliorare e innovare le parti delle automobili, mettere le mani sulla catena di montaggio, aumentare la produzione e, soprattutto, impressionare Sandra, il supervisore della fabbrica.

Sandra (che curiosamente è anche il nome della moglie di Lacerda) ogni giornata lavorativa (turno) entrerà in un reparto della fabbrica valutando l'operato dei giocatori e fornendo bonus o malus, a seconda della versione del gioco scelta, che impatteranno sull'esito della sfida.

Prima edizione

L'aspetto affascinante del gioco a mio avviso è la complessa capacità di pianificazione per procurarsi progetti e parti meccaniche funzionali all'acquisizione dei veicoli. Interazione tra giocatori, riunioni da discutere in amministrazione, piccoli obiettivi intermedi, corsa verso i brevetti e le ispezioni di Sandra renderanno tutto molto ingarbugliato.

Il gioco dura più di due ore e decisamente non adatto ai giocatori che non apprezzano regolamenti corposi. Non è un gioco usa e getta che può essere compreso e apprezzato alla prima partita. Personalmente però lo trovo stupendo. 

La versione EV include anche una espansione e una modalità in solitario che non ho mai provato. C'è la possibilità di aggiungere le auto in metallo che rappresentano la ciliegina sulla torta. 

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità *
Grafica **
Materiali *****
Divertimento ***
Strategia *****

lunedì 24 gennaio 2022

Insondabili


Per me è un grandissimo NO.

So di farmi dei nemici con questa affermazione, ma il gioco ha veramente pochi motivi di esistere se non legati a diritti scaduti.

Giocare una partita ad Insondabili è come uscire con Mary-Kate Olsen dopo esser stati con la gemella Ashley. Ovviamente si tratta di due persone diverse, ma i confronti, i paragoni e le similitudini certo non mancheranno.

Così è stato con questo gioco, senza sapere alcuna regole di gioco mi sono calato alla perfezione nel contesto e l'ho giocato come fossimo sul Galactica, al mio fianco riuscivo anche a riconoscere William Adamo e Kara Thrace, quindi mi sono lanciato alla ricerca dei cylon.

C'è voluta molta immaginazione per farmi sentire nel 1913 a bordo di un piroscafo attaccato da orrende creature provenienti dal profondo dell'oceano. Ogni giocatore interpreta il ruolo di un personaggio che deve respingere le creature impedendogli di distruggere la nave e gestendo le quattro risorse fondamentali per arrivare a Boston. Tra i membri dell'equipaggio (giocatori) però ci saranno dei traditori da smascherare perché cercheranno di sabotare la missione.

Al proprio turno i giocatori svolgeranno due azioni. Dopo di queste verrà pescata una carta Mito, ovvero una crisi che il gruppo deve cercare di risolvere con dei test di abilità. In queste sfide ogni giocatore può contribuire con le carte della propria mano. Una volta giocate queste vengono mescolate e rivelate. Se sono state fornite sufficienti competenze, il gruppo supererà il test! Ma se non fossero state aggiunte competenze sbagliate, queste potrebbero portare al fallimento diventando delle splendide opportunità per i traditori.

Il gioco termina improvvisamente se una delle caratteristiche primarie dovesse scendere a 0, con la vittoria dei traditori, oppure quando la nave ha percorso le miglia necessarie per arrivare a Boston portando al successo l'equipaggio umano.

A mio avviso non ci sono particolari elementi innovativi per considerare il gioco degno di attenzione, in rete in realtà ci sono pareri differenti come quello di Agzaroth sulla Tana dei Goblin che lo incensa annunciando il pensionamento del suo predecessore.

Cercando di esser oggettivo posso consigliare il gioco a chi non ha mai provato il gioco del 2008 o a chi lo ha provato talmente tante volte da cogliere l'ottimo lavoro di assestamento, sistemazione e perfezionamento di un gioco che per la verità girava già benissimo. Al contrario trovo che sia superfluo per chi possiede già il gioco ma, come me, lo gioca una volta ogni tanto.

Il gioco è di Tony Fanchi e ha una lunghezza variabile a seconda del grado di padronanza, ma comunque mai meno di due ore, è proposto per 3-6 giocatori ma non lo proverei mai in 3. Già edita, da parte della Fantasy Flight, l'edizione italiana. Sono curioso di vedere se entrerà tra i finalisti del magnifico.

Credo infine di esser stato l'unico a riuscire a scrivere più di due righe su Insondabili senza citare il nome del gioco di Corey Konieczka... ma che fatica! 

Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità **
Grafica ***
Materiali ****
Divertimento ****
Strategia ***